Il tema scelto da noi per questa serata sembra vago e difficile da affrontare.
Contemporaneamente ci sembra un tema iniziale, preparatore per le prossime serate, quali ad esempio “la famiglia” o “essere cristiani nella quotidianità”.
Vergognarsi di essere cristiani nella società di oggi, nel senso di sentirsi diversi dagli altri, non integrati, ridicoli, per cui si ha paura di o si rinuncia ad esporsi, a manifestare le proprie idee, o meglio il proprio credo.
Vergognarsi di essere cristiani nella società di oggi, anche nel senso di non sentirsi rappresentati e protetti dalla Chiesa attuale, non sempre limpida nelle sue scelte né condivisibile nelle tematiche che affronta.
Per questo momento di riflessione ci siamo fatti aiutare da un testo molto bello: “Cristiani nella sociatà” di Enzo Bianchi, che vi consigliamo sicuramente di leggere.
La prima domanda che bisognerebbe porsi è Chi è il cristiano oggi?
Il cristiano è un uomo che ha scelto di condurre la sua vita in una delle maniere possibili . Cioè il Cristiano non è detentore dell'unica verità, né figlio spontaneo di una tradizione che oramai non esiste più, e che troppo spesso viene portata a bandiera di ideali solo di facciata. Il cristiano deve fare un cammino continuo, che difficilmente arriva ad un termine, se non quello naturale della morte, nella ricerca della sua identità e dimensione.
Non si può neppure ridurre il Cristianesimo a semplice comportamento etico, caratterizzato da buoni sentimenti, rispetto per gli altri e per l'ambiente, impegno sociale, pur essendo questi dei valori assolutamente condivisibili.
Ciò che caratterizza il Cristiano è la fede, un'adesione incondizionata a Dio, reso più “comprensibile”da Cristo, che ci ha insegnato ad “attuare” questa fede nella quotidianità.
I cristiani si chiamano così perchè seguono il Cristo, e la loro vita si dice cristiana perchè ispirata a quella di Cristo, vissuta come lui ha vissuto la sua esistenza umana.
La fede è un dono? San Paolo ci dice che la fede proviene dall'ascolto e chi ascolta e accoglie nel cuore la parola di Gesù si sente conquistato, scelto, chiamato...
Sara: Personalmente invidio chi riesce a provare un tale amore per Dio, chi ha una fede così forte. Pur non riuscendo a rinunciare alla mia ricerca, spesso provo sentimenti di incredulità e dubbio quando si parla di Cristo. Ma sarà vero? mi chiedo spesso...e contemporaneamente l'ascolto della parola di Dio mi riempe l'anima.
La fede è quindi la base, la molla, la ricarica che ci spinge e ci aiuta a concretizzare la Parola nella nostra vita, in famiglia, sul lavoro, nel mondo.
Proprio del Cristiano è la fede operante attraverso l'amore.
Avere Fede “costa” e non significa essere esenti da dubbi. La Fede può vacillare, venir meno, e ci costringe quindi ad una faticosa e costante messa in discussione della nostra identità e delle nostre vite.
Perchè ci vergogniamo della nostra Fede?
Forse perchè anche rinunciare al peccato ha un prezzo alto. Significa imparare a riconoscere le tentazioni e impegnarsi con forza ed energia ad allontanarle. Per esempio, è più semplice avere un amante che scacciare dalla testa e dal cuore la passione.
E ovviamente questo essere diversi ci mette in una condizione di minoranza e a volte isolamento che non sempre è facile da gestire. Spesso ci manca il coraggio di difendere, ad esempio, un discriminato, che sia il collega di lavoro o un extracomunitario.
Rosario: Perseguendo l'impegno sociale, la coerenza con i miei ideali e non l'interesse personale nella politica mi ha rimediato soltanto delusioni e incomprensioni.
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Ancor più che fuori, le cause delle guerre sono dentro di noi.
Sono in passioni come il desiderio, la paura, l'insicurezza, l'ingordigia, l'orgoglio, la vanità...
Lentamente bisogna liberarcene. Dobbiamo cambiare atteggiamento.
Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e che riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse.
Facciamo più quello che è giusto, invece di quello che ci conviene. Educhiamo i figli ad essere onesti, non furbi.
E' il momento di uscire allo scoperto; è il momento d'impegnarsi per i valori in cui si crede.
Da “Lettere contro la guerra” di Tiziano Terzani
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Vangelo
Matteo, 5,11-19
11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. 12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi.
13Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.
14Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, 15né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. 16Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli.
17Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. 18In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. 19Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli.
Matteo, 25,31-46
31Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. 32E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, 33e porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. 34Allora il re dirà a quelli che stanno alla sua destra: Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. 35Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, 36nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. 37Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? 38Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? 39E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? 40Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me. 41Poi dirà a quelli alla sua sinistra: Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. 42Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare; ho avuto sete e non mi avete dato da bere; 43ero forestiero e non mi avete ospitato, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato. 44Anch'essi allora risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato o forestiero o nudo o malato o in carcere e non ti abbiamo assistito? 45Ma egli risponderà: In verità vi dico: ogni volta che non avete fatto queste cose a uno di questi miei fratelli più piccoli, non l'avete fatto a me. 46E se ne andranno, questi al supplizio eterno, e i giusti alla vita eterna".
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